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La cavità nella roccia, straordinariamente spaziosa, offriva riparo e rifugio sicuri. E la presenza di acqua dolce a volontà era un altro aspetto favorevole di quel luogo, anche per viverci, non solo per farvi tappa temporaneamente.
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Lo stillicidio ha fatto meraviglie. Stalattiti e stalagmiti compongono scenografie immaginifiche e misteriose, formano sculture imponenti e sorprendono con continue suggestioni lungo tutto il percorso.
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Il fiume Melandro scorre nelle vicinanze. Le Grotte dello Zachito, nel territorio di Caggiano, rivelarono nell’Ottocento un tesoro archeologico sorprendente.
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Una grotta rupestre, circondata da un paesaggio naturale magnifico nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nel Comune di Sant’Angelo a Fasanella.
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Nel Cilento meridionale, nell’entroterra del Golfo di Policastro, c’è un sito di altissimo valore ambientale che si identifica con il bacino idrografico del fiume Bussento.
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Per gli antichi era lo Stige, che Virgilio cita nell’Eneide narrando la morte di Palinuro. E vicino Capo Palinuro si perde nel Tirreno, dopo 38 chilometri di corsa, iniziata dal monte Gelbison, dove nasce con un altro nome ancora: fiume Faraone.
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Comprende già nel suo nome la parola “fiume”, questo torrente, principale affluente di destra del Mingardo. Nasce dal Monte Antilia e scorre per dieci chilometri in provincia di Salerno.